I protagonisti di GiovanINscena come il gabbiano Jonathan Livingston: “Ora abbiamo una ragione, una vera ragione di vita… imparare, scoprire cose nuove, essere liberi!”

Mimma Spinelli
Tempo di lettura: 4 minuti

Ridere sonoramente in una situazione pettinata; strizzare l’occhio a una persona appena conosciuta per creare immediata complicità; lanciarsi in danze dionisiache nella pista ancora vuota; fare marameo per stemperare una conversazione barbosa; farsi portare a cavacecio in pieno centro storico, riempiendosi gli occhi di allegria. 

Avete compiuto almeno una di queste azioni, nelle ultime quattro settimane? Se la risposta è negativa, vuol dire che avete poca dimestichezza con una parola il cui suono croccante trasuda vigore ed epicità: la parola LIBERTÀ

Parola antichissima, celeberrimo slogan risalente al Settecento e associato precipuamente alla Rivoluzione francese, ha guidato le gesta della resistenza italiana durante la Seconda guerra mondiale. La parola libertà ricorre ben tredici volte nella nostra Carta costituzionale, l’avverbio liberamente cinque volte: tutto questo vorrà pur dire qualcosa! Tracciare un identikit di un concetto tanto pregnante si rivela, però, davvero ostico. 

Potremmo iniziare stabilendo cosa la libertà NON è per noi: non significa assenza di limiti, di freni, dissolutezza, anarchia, spregio delle regole. Libertà è, all’opposto, acquisire confidenza con se stessi, fiducia nelle proprie capacità, consapevolezza, coraggio di ascoltarsi e autodeterminarsi

Siamo liberi se possiamo comportarci assecondando le nostre inclinazioni, se possiamo esercitare la nostra autonomia intellettuale, se possiamo osare scardinando credenze acriticamente tramandate, suggerendo comportamenti nuovi e inediti, che ci aiutino e inducano a fare un salto di qualità. Libertà nei piccoli, rivoluzionari gesti quotidiani, che silenziosamente diventano gesti necessari e nutrienti. 

Libertà è, altresì, libertà nei confronti degli altri e in rapporto a essi: siamo realmente, autenticamente liberi se possiamo attingere gli uni al bagaglio umano e interiore degli altri, senza timori, invidie, pregiudizi. Niente di più difficile.

Al cospetto di un concetto così ingombrante, ci siamo temerariamente chiesti se e come noi ragazzi di GiovanINscena abbiamo in qualche misura dato un contributo alla sua definizione e attuazione. Sì che l’abbiamo fatto! 

Dove? Sul palcoscenico, inutile a dirsi.

Come? Sguinzagliando l’istinto, di cui vi abbiamo già parlato, siamo stati traghettati verso la liberazione della nostra fantasia, mettendo all’angolo ritrosie e timidezza. Parole d’ordine: esplorazione e condivisione. “La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione: sembra che Giorgio Gaber abbia coniato questa espressione pensando a noi e al nostro progetto… 

Sul palcoscenico, infatti, ci siamo guardati, riconosciuti e messi a nudo: abbiamo scandagliato la nostra voce davanti a un giudicante microfono (salvo appurare che quelli giudicanti eravamo solo e soltanto noi) e abbiamo capito che la voce raccontava di noi molto più di quanto fossimo disposti ad ammettere. La nostra voce come sentinella e baluardo delle vibrazioni più intime e vere. 

In una fase successiva del percorso, abbiamo usato carta e penna per animare le nostre riflessioni, che poi abbiamo liberato sulla scena, il tutto con risultati stupefacenti: l’arte di uno ha contagiato quella degli altri, abbiamo goduto del crepitio delle nostre coscienze, sintonizzate e finalmente LIBERE. La pienezza fiera di lèggere in tante paia di occhi quello stesso urgente bisogno di indagare come speleologi sensazioni e pensieri, ci ha rivitalizzati. 

Noi desideriamo che un pizzico della catartica libertà di cui siamo stati artefici arrivi fino a voi: vorremmo esservi di ispirazione e incoraggiarvi. Abbiate l’audacia di cambiare forma, andate lontano da ciò che siete oggi e da come vi percepite, perché a due passi c’è una liberazione personale e collettiva che merita di essere attuata e che pretende una massiccia quantità di compiaciuto anticonformismo, il vostro… Istinto, fantasia, libertà: quanta storia si cela dietro a ognuna di queste parole! Noi abbiamo iniziato a riscrivere la nostra, grazie a un corso che ci ha fornito gli strumenti adeguati. Che aspettate a fare altrettanto?!